Spesa pubblica – La coalizione al governo in Romania (PNL, PSD, UDMR) ha deciso, oggi, di ridurre del 10% le spese dei ministeri per beni e servizi, fermare gli acquisti di veicoli e mobili, nonché altre spese non essenziali. L’annuncio è stato fatto dal primo ministro liberale Nicolae Ciucă, in un post su un social network. Ciucă ha anche detto che si è deciso di dimezzare il numero dei consiglieri nei gabinetti dei dignitari dell’apparato di governo. Il leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, ha postato lo stesso messaggio. Ciolacu ha, inoltre, affermato che l’Esecutivo sosterrà gli acquisti di cibo dai produttori romeni per tutte le istituzioni pubbliche, escludendo il numero di intermediari che collegano l’agricoltore al consumatore. Le misure saranno incluse in un’ordinanza di urgenza che il Governo vuole adottare questa settimana.
Economia – La Commissione Nazionale di Strategia e Previsione mantiene la stima di crescita dell’economia romena al 2,8% nel 2023 e ha rivisto al ribasso la stima dell’inflazione per fine anno dall’8 al 7,4%, nel contesto di una riduzione più ampia rispetto a quella prevista dei prezzi del petrolio e di altri beni energetici. Secondo un comunicato stampa, il mercato del lavoro avrà un andamento positivo nel medio termine, offrendo prospettive abbastanza buone per tutte le categorie salariali. Fino al 2026, il numero di dipendenti in Romania aumenterebbe a un tasso annuo del 2%.
Sicurezza cibernetica – La Romania ospiterà, a partire da questa settimana, un’importante agenzia dell’Unione Europea a Bucarest. Si tratta del Centro europeo per la sicurezza informatica, che proteggerà l’economia e la popolazione dagli attacchi informatici, sosterrà la ricerca in questo campo e aiuterà le aziende europee a sviluppare le proprie capacità di sicurezza informatica. Questa agenzia collaborerà con una rete di centri nazionali dei paesi dell’UE. All’inaugurazione del centro parteciperanno il primo ministro Nicolae Ciucă, insieme a Roberto Viola, direttore generale del Dipartimento tecnologia e comunicazione della Commissione Europea. Nel dicembre 2020, i rappresentanti degli stati dell’UE hanno deciso che la Romania ospiterà questo centro, dopo che anche Belgio, Germania, Spagna, Lussemburgo, Polonia e Lituania si sono candidati per ospitarlo. Tra i vantaggi di Bucarest: l’alta velocità di Internet, l’esenzione da varie tasse e imposte del centro e dei suoi dipendenti e il fatto che questa città fosse una delle poche capitali europee che non ospitava ancora un’agenzia europea.