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venerdì, 1 Dicembre 2023

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Klaus Iohannis al Vertice del Consiglio d’Europa/ Forum sulla Sicurezza a Bucarest/ Romania, sciopero generale nel settore istruzione/ Previsioni economiche di primavera

Date:

Klaus Iohannis al Vertice del Consiglio d’Europa
Il presidente Klaus Iohannis ha partecipato, martedì e mercoledì, insieme ai capi di Stato e di governo di 46 Paesi membri del Consiglio d’Europa e ai leader dell’Unione Europea, al quarto vertice del Consiglio d’Europa a Reykjavik, in Islanda. “Unità e sostegno all’Ucraina” sono state le parole chiave che hanno dominato le discussioni. Klaus Iohannis ha affermato, durante l’incontro, che i Paesi democratici sostengono l’Ucraina e i suoi cittadini. “La guerra della Russia è un attacco ai nostri valori e principi comuni. Ma questa crisi, la più grave dalla fine della seconda guerra mondiale, ha catalizzato la nostra unità e determinazione a difendere lo stile di vita democratico” – ha affermato Klaus Iohannis. Il capo dello Stato ha copresieduto una tavola rotonda sul tema “Proteggere la democrazia in tempi difficili”, precisando che negli ultimi anni il continente ha affrontato molte sfide, a partire dalla lotta alla pandemia di COVID-19, ma anche un’ampia ondata di disinformazione, che ha permesso una rinascita del nazionalismo accentuato. Klaus Iohannis: “L’incitamento all’odio, soprattutto sulle piattaforme dei social media, la disinformazione, la manipolazione, la violenza contro i giornalisti, le influenze maligne sono solo alcuni esempi degli effetti di queste crisi in tutta Europa. I valori democratici, lo spazio civico, la libertà di stampa, la diversità e la democrazia liberale sono tutti sotto pressione sul continente europeo”. Per la Romania, la partecipazione a questa riunione ha avuto un significato speciale, perché nel 2023 ricorrono 30 anni da quando il Paese è entrato a far parte dell’istituzione di Strasburgo come Stato membro a pieno titolo.

Forum sulla Sicurezza a Bucarest
Le implicazioni della guerra della Russia contro l’Ucraina sono state discusse anche a Bucarest, durante il Forum sulla Sicurezza nella regione del Mar Nero e nei Balcani. Il primo ministro Nicolae Ciucă ha chiesto il rafforzamento della presenza della NATO nella regione del Mar Nero, dove, a causa delle minacce russe, la libertà del traffico marittimo e aereo è in pericolo. Gli esponenti presenti all’evento hanno affermato che tutti i Paesi liberi e democratici debbano essere coinvolti nella ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra, e questo implica anche un’eventuale ricostruzione della Repubblica di Moldova. Presente al forum, Igor Grosu, il presidente del legislativo di Chisinau, ha evidenziato le dinamiche delle riforme intraprese e ha espresso l’auspicio che l’UE trasmetta entro la fine dell’anno il messaggio sull’avvio del processo di adesione. Egli ha apprezzato il costante aiuto che la Romania ha offerto a Chisinau, fatto sottolineato dal primo ministro moldavo, Dorin Recean.

Romania, sciopero generale nel settore istruzione
Dopo due ore di sciopero di avvertimento mercoledì, i sindacalisti del settore istruzione annunciano uno sciopero generale a partire da lunedì, perché affermano che, a seguito delle trattative, non sono state individuate soluzioni alle richieste del personale che lavora nel settore. Loro dicono che gli insegnanti non possono più vivere con stipendi di 2.000-2.600 lei (400-520 euro) e chiedono un corretto posizionamento nella futura scala salariale. Vogliono principalmente che il loro lavoro sia remunerato in base all’importanza sociale. Secondo loro, la retribuzione del personale docente andrebbe realizzata progressivamente, in funzione della posizione, gli studi, l’anzianità e il grado didattico, e dovrebbe essere introdotta la regola dell’indicizzazione annuale degli stipendi del personale pagato da fondi pubblici con il tasso inflazionistico. I docenti chiedono inoltre il pagamento degli straordinari effettuati dal personale ausiliario e non docente, nonché l’incremento annuo degli investimenti nell’istruzione, per migliorare la base materiale e l’infrastruttura. La ministra dell’istruzione, Ligia Deca, ritiene che la struttura dell’anno scolastico o il processo educativo non debbano essere in alcun modo pregiudicati e ha promesso di impegnarsi sia per ottenere un salario dignitoso per gli insegnanti sia perché l’anno scolastico si svolga in condizioni ottimali ed essere portato a termine. Lunedì, quando è previsto lo sciopero generale, il Senato ha programmato la votazione finale del pacchetto di leggi sull’istruzione, in qualità di organo decisionale.

Previsioni economiche di primavera
Le più recenti previsioni economiche della Commissione Europea rilevano che quest’anno la Romania ha una crescita economica tra le migliori rispetto ad altri Paesi dell’UE, ma anche un tasso di disoccupazione più basso. Inoltre, l’economia romena è stabile e si sta riprendendo principalmente grazie alla riduzione dei prezzi dell’energia, dei consumi e degli investimenti. Pertanto, secondo la CE, il PIL del Paese dovrebbe aumentare quest’anno del 3,2% e del 3,5% l’anno prossimo. L’inflazione, che nel 2022 era del 12%, scenderà a meno del 10% quest’anno. Quanto al tasso di disoccupazione, la CE prevede che l’indicatore raggiungerà il 5,4% nel 2023 e il 5,1% nel 2024. Il deficit di bilancio potrebbe diminuire meno della media comunitaria, al 4,7% quest’anno e a circa il 4,4% l’anno prossimo – stima la Commissione.

 

https://www.rri.ro/it_it/la_settimana_15_20_05_2023-2683749

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